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Obesità infantile: 8 semplici regole per prevenirla

22-10-2020 09:20

Rosita Calvagna

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Obesità infantile: 8 semplici regole per prevenirla

L'obesità infantile è considerata un problema di salute pubblica. Cosa possono fare i genitori per evitarla? I consigli della nutrizionista.

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L'obesità è ormai riconosciuta come un vero e proprio problema di salute pubblica sia perché la sua diffusione è in costante e preoccupante aumento, sia perché è un importante fattore di rischio per varie malattie croniche (diabete di tipo 2, malattie cardiovascolari, ipertensione, etc.).

 

E' una patologia che racchiude un insieme di alterazioni non solo fisiche ma anche affettive, cognitive e comportamentali intimamente correlate all’ingestione di cibo e all’immagine corporea. Oltre a determinare, quindi, una modificazione dell’aspetto corporeo, essa comporta spesso diversi disturbi, a seconda della gravità, sia fisici, causati dal cattivo rapporto con il cibo, ma anche psicologici, associati ad ansia e ad una bassa autostima.

 

Spesso un bambino ingrassa anche se sembra non assumere quantità esagerate di cibo, e ciò è dovuto alla presenza di almeno uno o entrambi fattori di rischio: in primo luogo il cambiamento delle abitudini alimentari (si mangia decisamente peggio rispetto a qualche anno fa) con ritmi dei pasti alterati o selettività per certi alimenti; in secondo luogo la mancanza di attività fisica.

 

Inoltre, alcuni studi osservazionali hanno dimostrato che circa il 70-80% dei bambini e ragazzi è distratto dalla tv, e in percentuale minore, ma comunque alta, da tablet o cellulari (20-30%), questo porta in primis ad una cattiva digestione, allo sviluppo di un malsano rapporto con il cibo, a non saper riconoscere cosa si sta mangiando e a non saper distinguere i vari sapori.

 

Se l'obesità è il risultato di abitudini alimentari scorrette e poco movimento, appare evidente che il problema non è somministrare delle diete ma aiutare il bambino o ragazzo a modificare il proprio stile di vita e le abitudini alimentari.

 

E' fondamentale seguire alcune semplici regole:

 

  1. Fare 5 pasti al giorno: tre pasti principali (colazione, pranzo e cena), più due spuntini uno durante la mattinata e l’altro il pomeriggio (preferibilmente a base di frutta)
  2. Iniziare sempre la giornata con una sana e buona colazione
  3. Consumare almeno 5 porzioni di verdura e frutta al giorno, 3 di frutta e 2 di verdura, per esempio (le verdure a pranzo e cena non devono mancare mai!)
  4. I tre pasti principali devono essere completi, ovvero contenere carboidrati, grassi e proteine nelle giuste proporzioni
  5. Concedere bibite gasate solo occasionalmente e il più tardi possibile, consapevoli che non è una grave perdita se dovessero non assaggiarli mai
  6. Non eccedere con gli zuccheri
  7. Bere tanta acqua (1,5-2 litri) durante il giorno
  8. Servire adeguate porzioni di cibo ed eventualmente utilizzare piatti più piccoli

 

Altri piccoli, ma importanti, atteggiamenti sono:

 

  • Mai forzare i bambini quando mostrano di non avere appetito
  • I ritmi sonno-veglia sono molto importanti: svegliarsi e andare a letto preferibilmente alla stessa ora o comunque non troppo tardi. La durata e qualità del sonno influenza il peso dei bambini: quando dormono poco il rischio di sviluppare obesità è più alto
  • Evitare di utilizzare il cibo come forma di premio
  • Rispettare, quando è possibile, gli orari dei pasti giornalieri: migliora il metabolismo e riduce il rischio d’ingrassare
  • Determinare, secondo l’età e gli impegni dei bambini, l’orario del riposo pomeridiano, dei compiti, dei giochi, degli impegni sportivi, etc.: contribuisce a dare al bambino un punto di riferimento temporale che aiuta a ridurre lo stress
  • Fare partecipare attivamente i bambini alle attività domestiche, in particolare coinvolgerli in cucina nella preparazione delle pietanze. BASTA SEDENTARIETÀ La “regola” del bilancio energetico vale anche per i bambini: introdurre energia, sottoforma di cibo, pari a quanta se ne “consuma” in una giornata permette al bambino di crescere bene e di stare lontano dai chili di troppo. È chiaro, quindi, che un bambino o un adolescente sedentario sta sempre in casa, guarda la TV o gioca ai videogiochi, e si muove poco, corre molti più rischi d’ingrassare.

 

Alcuni consigli:

 

  • Camminare e stare all’aperto e fare giochi dinamici
  • Limitare il tempo passato davanti alla TV ed evitare di mangiare snack vari durante
  • Quando possibile praticare sport.

 

Il buon esempio fin da piccoli

 

La fascia compresa tra 0 e 6 anni, infatti, rappresenta un’età critica e da attenzionare, perché nei primi anni di vita prendono origine e si consolidano cattive abitudini che poi persistono nel tempo.

 

Lo svezzamento prematuro (prima dei 4 mesi di vita), per esempio, può aumentare il rischio di obesità infantile. L’OMS raccomanda, infatti, l’allattamento materno fino ai 6 mesi di vita del neonato e uno svezzamento complementare progressivo e non impositivo.

 

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Durante lo svezzamento è la mamma che decide cosa devono mangiare i bambini, proporre sin dai sei mesi tutti gli alimenti (tranne quelli vietati, ma che sono davvero pochi: miele fino all’anno di vita, funghi e mitili) aiuterà il bambino ad accettare e ad apprezzare tutti i gusti.

 

Spesso, inoltre, le mamme hanno la preoccupazione che il bambino mangi poco e per questo lo forzano a mangiare di più, aumentando così il rischio di farlo ingrassare.

La famiglia è la principale figura educativa anche in relazione alle abitudini alimentari e all’attività fisica.

 

Tutti gli studi osservazionali confermano che le scelte alimentari del bambino sono principalmente determinate dalle abitudini alimentari della famiglia.

 

Il genitore deve essere vigile, pur usando il buon senso, essere determinato e soprattutto d’esempio nelle corrette proposte alimentari e nello spronare verso il movimento.