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Il ruolo del papà nel puerperio ai tempi del Covid 19

23-10-2020 07:23

Roberta Carbonaro

Ciciulio di mamme,

Il ruolo del papà nel puerperio ai tempi del Covid 19

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Il puerperio, quel periodo sacro, che l’isolamento dato dalla pandemia del coronavirus ci sta fa facendo riscoprire.


Ecco tornati a casa con un neonato, ecco la trasformazione da coppia a famiglia, si esce di casa in due e si torna in tre (o più in caso di gemelli) ed è questo il momento dove si realizza che gli equilibri sono cambiati e questo cambiamento necessita di tempo e di adattamento.



Soprattutto nei primi tempi il



papà può sentirsi escluso e talvolta addirittura geloso delle attenzioni e



delle cure che la compagna ha nei confronti del nuovo bimbo, sentendosi anche



inadeguato nel prendersi cura allo stesso modo del figlio e anche se mamma e



bambino sono il centro dell'attenzione per tutto il periodo della gravidanza e



del puerperio, non meno importanti sono gli stati d'animo, le paure e le gioie



dei neo papà.



Per quanto il papà possa avere la



sensazione che la mamma voglia controllare da sola la situazione e non lasci



spazio ad altri pareri, suggerimenti e ipotesi nella cura del bambino, in



realtà, apprezzerà tantissimo ogni sforzo fatto per rendere più semplice la



vita a lei e al piccolo.



La capacità di intendere il ruolo del papà è mutato di molto negli ultimi decenni: la stragrande maggioranza dei padri, circa il 91% ,ha preso parte alla nascita, il 78% era presente durante tutto il tempo nella sala parto.



I padri, che avevano assistito alla nascita del loro primo figlio hanno descritto l’esperienza della nascita come positiva in tutti i casi, e le madri videro anche la presenza del padre come prevalentemente di supporto.


Come può un papà aiutare la mamma in puerperio?


Gli uomini hanno un inizio nella genitorialità diverso rispetto alle madri, il loro corpo non si modifica, non sentono scalciare dentro di sé proprio figlio e quindi l'attaccamento al bambino si sviluppa in altri modi.



I padri hanno un aspetto diverso,



hanno un odore diverso, parlano in modo diverso, cullano i loro bambini in modo



diverso, li fasciano e si prendono cura di loro in modo diverso, li nutrono e



giocano in modo diverso. La varietà di esperienze sensoriali e fisiche fa bene



ai bambini.



Lo psicologo dello sviluppo Jean Le Camus ha studiato come funzionano queste differenze: i bambini imparano a parlare più facilmente, più velocemente e meglio quando, oltre alle madri, anche i padri parlano molto con loro, perché i padri di solito formano frasi più brevi e accattivanti.



Date loro la possibilità di esplorare, conoscere e tessere una relazione con vostro figlio, troveranno ben presto un metodo tutto loro come per esempio:


  • l’uso del suono rosa, ovvero quel suono che assomiglia molto al rumore della pioggia. Ha un potere rilassante e calmante che in alcuni momenti potrebbe tornare utile.
  • il massaggio che permetterà di trovare altri canali di comunicazione emotiva basati sul tatto e sul contatto
  • l’uso di melodie o posizioni favorevoli al rilassamento come poggiare il bimbo sul petto o in piedi con il bebè a pancia in giù sull’avambraccio.

Come coinvolgere i papà?


È bene giocare d’anticipo facendo partecipare attivamente i papà già durante la gravidanza.



Per gli uomini, frequentare un corso di preparazione al parto significa spesso il primo contatto con formazione extraprofessionale. Se è possibile dare agli uomini un beneficio apprezzabile per le settimane successive (ultime settimane di gravidanza, parto, puerperio), questo può avere un effetto positivo sull’importante inizio della vita familiare. Parlando loro chiaramente e dando spunti pratici su come possono rendersi utili al rientro a casa.



La funzione paterna si esprimerà nel sostegno e nella protezione della coppia madre bambino, fungendo da filtro con la realtà esterna, svolgendo concretamente tutte quelle incombenze che altrimenti graverebbero sulla mamma, facendosi “garante” della loro relazione (profonda, gratificante, simbiotica).



Anche con l’attivo accudimento del bebè si dà la possibilità alla propria compagna di fare una doccia, riposarsi ed essere poi rigenerata per la prossima poppata.


Il puerperio durante la quarantena


La pandemia del Covid19 sta un po’ costringendo le nuove coppie a vivere questa “quarantena del puerperio” come tempo di ripresa, di connessione nei nuovi ruoli genitoriali, di adattamento a nuovi ritmi e priorità.



Tempo per assaporare le nuove emozioni della maternità e paternità, senza l’intrusione di consigli, molte volte non richiesti, o non esatti. Tutto ciò richiede però anche uno sforzo, destrutturare il puerperio immaginato e rimodularlo potendo contare solo sulle forze ed energie di entrambi i genitori.



Accogliete le vostre emozioni, parlatene tra di voi, e citando D. Willis, autore di testi pedagogici:



Quando si riduce al silenzio il



rumore di fondo di cultura e consigli, quando ti concedi di ascoltare il tuo



intuito da genitore, allora ti accorgi che hai già tutte le risposte.



Auguro a tutti i neo genitori di



fare sapiente uso di questo periodo, che sappiano godere di ogni coccola del



partner, di ogni “grazie” e di ogni abbraccio dato, di ogni sguardo di



supporto, che sappiano essere l’uno il sostegno dell’altro in quei momenti di



sconforto e profonda stanchezza.



Auguro a tutti una buona vita,



piena di sorrisi.



Nonostante il Coronavirus, la vita va avanti.



Articolo scritto da: Dott.ssa Roberta Carbonaro, Ostetrica