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Come gestire l'utilizzo dei dispositivi digitali durante il lockdown

08-05-2020 12:34

Lucia Musmeci

I professionisti, Psicologa Digitale, lockdown, smartphone, bambini, ragazzi, alternative al digitale ,

Come gestire l'utilizzo dei dispositivi digitali durante il lockdown

Il deciso aumento dello screen time (cioè del tempo trascorso davanti agli schermi) è solo una delle tante conseguenze del lockdown che più preoccupan

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Il deciso aumento dello screen time (cioè del tempo trascorso davanti agli schermi) è solo una delle tante conseguenze del lockdown che più preoccupano i genitori di bambini ed adolescenti, ma sicuramente non la meno importante.

 

I risultati, più o meno consolidati e stabili, di anni di discussioni familiari sulle regole in tema di dispositivi digitali sembrano infatti definitivamente perdersi in un momento storico in cui persino la scuola richiede dispositivi e connessioni per essere regolarmente frequentata.

 

 

Se consideriamo poi che anche tentare di mantenersi in contatto con compagni, amici e parenti risulta più semplice proprio se si può disporre (anche solo sotto forma di “prestito” da parte di un genitore) di almeno un account tra tutti quelli possibili, si comprende facilmente quanto sia poco fattibile rimanere ancorati ai vecchi accordi.

 

 

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Come comportarsi dunque in relazione allo screen time ai tempi del lockdown?

 

La parola d’ordine da tenere a mente è principalmente una: flessibilità.

Se non è più possibile continuare ad applicare le vecchie regole, vuol dire che è arrivato il momento (se già non è arrivato nelle scorse settimane) di modificarle: un nuovo insieme di regole di utilizzo dei dispositivi digitali (quello che solitamente definisco “contratto digitale”) più appropriato al periodo dovrebbe tenere in considerazione proprio le diverse esigenze (scolastiche, relazionali, di benessere psico-fisico) inevitabilmente mutate in seguito alle restrizioni a cui siamo tutti soggetti.

 

LEGGI ANCHE: Bambini e dipendenza da smartphone; facciamo chiarezza

 

Da ciò che ho appena detto, credo che risulti chiaro che non si richiede di eliminare tutti i limiti e tutti i divieti precedentemente stabiliti, quanto piuttosto di rimodulare tali limiti e divieti in modo da mantenere solo quelli che continuano ad avere un “senso” nella situazione attuale: l’obiettivo dovrebbe essere cioè sempre quello di promuovere benessere e prevenire disagio facendo riferimento alla realtà presente che si sta vivendo e non a quella ideale o a quella precedente il lockdown.

 

Ci saranno dunque alcuni punti fermi da mantenere (come schermi vietati durante i pasti e prima di andare a letto), ma ci saranno anche

punti da rivedere insieme (per quanti minuti o per quante ore al giorno è accettabile, ad esempio, giocare insieme agli amici online, finchè non sarà possibile farlo in presenza?).

 

Di certo realizzare tutto ciò sarà un compito educativo complesso, ma non impossibile: anche se sono davvero tante ed “anomale” le esigenze a cui dover rispondere, sarà tutto molto più semplice se ci si approccerà ad esse con una sufficiente dose di flessibilità!