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Come l'educazione sessuale può far crescere meglio

21-03-2019 08:06

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I professionisti, educazione sessuale,

Come l'educazione sessuale può far crescere meglio

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Come si diventa e cosa fa un esperto in educazione sessuale? Di cosa si occupa esattamente? Ce ne parla Gabriella Catania, che ci racconta il suo percorso e come l'educazione sessuale può essere utile per vivere meglio. Ho iniziato a interessarmi di educazione sessuale quando mi sono resa conto di conoscere poco e di volerne sapere di più, per me e per le mie figlie.E’ vero, apparentemente oggi si parla sempre di sessualità, ma troppo spesso lo si fa ridendo, mancano spazi in cui parlarne serenamente ma anche senza pregiudizi e tabù, spazi in cui si è liberi di chiedere senza sentirsi giudicati, per esempio. Ho iniziato da qui il mio percorso.Come molti sanno, in tutta Europa vi è un insegnamento di educazione sessuale a scuola, tranne che in Italia, Cipro, Romania, Bulgaria e Polonia. Nel Regno Unito è stata inserita solo l’anno scorso.E’ inspiegabile la ragione di tale esclusione, dal momento che tutte le indagini effettuate ci dimostrano che è di fondamentale importanza per la salute collettiva e dal punto di vista educativo per una maggiore responsabilità nel vivere la vita sessuale.Inoltre, sappiamo che vi è una elevata richiesta da parte dei ragazzi di un insegnamento scolastico, che la fonte di informazione preminente è internet o gli amici e che la famiglia ha un ruolo residuale nel fornire corrette informazioni ai figli.

Da un lato dunque l’impreparazione delle famiglie, la difficoltà e l’imbarazzo nel trattare temi di cui, come adulti, non siamo abituati a parlare, e dall’altro la mancanza di un insegnamento che vada a completare l’offerta formativa ed educativa scolastica: il risultato è uno smarrimento complessivo dei ragazzi, che molto pensano di sapere ma che spesso poco e male sanno, con le conseguenze che conosciamo.


Anche per questo è nata la figura dell’esperto di educazione sessuale, figura già comune negli altri paesi europei, ma qui in Italia ancora sconosciuta. Nel documento si sottolinea che sia un diritto dei minori ricevere anche questo tipo di educazione, per un loro corretto sviluppo, e che questa deve procedere per gradi e fasce d’età, per fare acquisire a poco a poco tutte le conoscenze di cui si ha bisogno. Ecco anche perché si occupa anche delle emozioni legate alla vita sessuale. Si tratta dunque un approccio che sostiene l’empowerment di bambini e ragazzi per vivere consapevolmente e responsabilmente la loro sessualità e contemporaneamente difendersi dai potenziali rischi.Quando ne parlo, qualche volta i genitori sollevano il timore che parlare diffusamente di questi temi possa indurre i ragazzi a iniziare una vita sessuale attiva precocemente. Questo non è vero ed è smentito dalle esperienze di numerosi Paesi che dimostrano al contrario che lì dove i programmi di educazione sessuale sono stati più intensi non solo si è innalzata l’età del primo rapporto (grazie alla maggiore consapevolezza di sé e dei propri reali desideri), ma sono diminuite drasticamente le gravidanze delle minorenni, così come le malattie sessualmente trasmesse.

Il paese pilota in Europa per questo tipo di programma è proprio l’Olanda, che ha risultati di gran lunga migliori non solo d’Europa ma anche rispetto agli stessi indicatori degli Stati Uniti.


Al di là dei dati, se ci riflettessimo un attimo, da soli capiremmo che se un bambino o una bambina apprende quale sia il limite tra il privato e il pubblico, su ciò che ci piace e ciò che ci da fastidio, sarà maggiormente capace di comprendere se qualcuno supera quel confine e saprà parlarne.

Se si cresce comprendendo il valore del libero consenso, si impara a rispettarlo. Se si cresce riconoscendo e rispettando le differenze, ci saranno meno atti di violenza e bullismo. Se si cresce imparando ad accettarsi e accettare, domani ci sarà meno sessismo, meno omofobia, meno sensi di colpa, meno insulti a sfondo sessuale, meno intolleranza, meno violenza fisica e psicologica.


Per mia esperienza, però, credo che l’Educazione sessuale non sia utile solo ai bambini e ragazzi, ma anche agli adulti, perché nessuno di noi ha mai ricevuto puntuali informazioni e tutto ciò che conosciamo lo abbiamo appreso per conoscenza diretta o per indagini personali. Ma spesso non è sufficiente e lo dimostra la richiesta di conoscere meglio il funzionamento del proprio corpo e quello dell’altr* che tutti noi esperti riceviamo continuamente.

La


sessualità è alla base della nostra vita

, attraversa le varie fasi della vita, è fondamentale conoscerne i meccanismi.


Agli adulti manca la dimestichezza con questi temi

e questo spesso impedisce una buona comunicazione sia coi figli che anche, purtroppo, all’interno della coppia, con effetti disastrosi. Ma imparare a confrontarsi, ci aiuta anche ad abbattere gli imbarazzi e a migliorare la propria capacità comunicativa.


Un esperto in educazione sessuale dunque si occupa di questo: affiancare adulti e ragazzi con varie modalità (corsi di gruppo, colloqui personali, incontri pubblici a tema), creando spazi in cui questi argomenti possano essere discussi con naturalezza e senza imbarazzi.

Che siano un gruppo di ragazzine adolescenti o un gruppo di donne mature, il punto focale è sempre quello di conoscere meglio le dinamiche del proprio corpo in evoluzione, prendere coscienza delle potenzialità e dei problemi, scoprire che sono comuni, come gli interrogativi e le incertezze. Che si tratti di singoli o di coppie stagionate, il punto è sempre riuscire ad affrontare questi argomenti con naturalezza e spontaneità. Che si tratti di bimbi o di genitori, il punto è sempre affrontare quesiti e trovare le parole più giuste per risolverli.


Un esperto aiuta a sollevare veli, a rispondere a domande che non si sa a chi porre, è spesso il primo anello di una catena fatta anche di altri professionisti.


Cosa non fa un esperto?Non si occupa di terapia. Quella la lasciamo ai tanti competenti specialisti medici, psicologi, psicoterapeuti e sessuologi sul territorio. Il nostro compito è diffondere corrette informazioni, fare educazione, perché tutti ci possiamo sentire dopo un po’ più consapevoli, responsabili e liberi. Non è poco.

Articolo scritto da:


Gabriella Catania - Esperta in educazione sessuale