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Quando la maternità non è sempre rose e fiori: lettera di una mamma alle mamme

02-08-2018 13:02

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Family Experiences, Maternità,

Quando la maternità non è sempre rose e fiori: lettera di una mamma alle mamme

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"Quando si scopre la gravidanza, senza preavviso alcuno, la mente comincia a fantasticare ed a progettare tutti i nove mesi.Si crea un progetto, un programma. Minuziosamente tutto programmato: primo controllo, prima ecografia, primo vestitino, prima voglia, primo calcetto, prime scarpette, primi desideri, primi sogni... primo parto.Tutto dovrà essere perfetto ed andare come da programma. La prima visita dovrà essere emozionante, carica di amore ed aspettative. La prima eco dovrà essere rigorosamente contornata da lacrime di gioia e sorrisi immensi. Le voglie dovranno essere come nei film:improvvise, strane e soprattutto notturne (chissà perchè poi). Le nausee dovranno essere devastanti ma a tempo determinato: dureranno solo al massimo tre mesi ed avranno cadenza solo mattutina.Il parto dovrà essere perfetto, come lo si è sempre desiderato. Che sia naturale o cesareo non importa, l'importante che sia come lo si vuole. Sì, perchè siamo sempre state convinte che il parto si scelga, che sia di nostra proprietà.Perchè, non è così? No.Ti ritrovi tu, futura neomamma, a scontrarti con la realtà, gli imprevisti, i cambi improbabili di un programma che era perfetto... era... appunto.Se c'è una cosa che ho imparato a mie spese, è che nella vita non bisogna mai programmare ciò che per natura prevede imprevisti.Gli imprevisti non si possono prevedere e se non sei sufficientemente forte, a fatica li assimili e li superi. Il mio imprevisto fu il mio primo parto. Quel momento tanto atteso, sognato, desiderato e programmato nei minimi dettagli. Era la prova con me stessa, la prova delle prove. Doveva essere naturale, fatto con le mie forze e sofferenze, dovevo farcela da sola, e non mi importava di tutto quello che mi dicevano gli altri intorno a me.Gravidanza perfetta, impeccabile, fino a lì tutto secondo i piani.Ero felice, felicissima!Arrivò il momento dei tracciati, i tanto attesi e desiderati tracciati. Il mio bambino stava benissimo, cefalico, "pagnottino". Io stavo alla grande, finchè, un bel giorno non trovavano il battito nel posto dove doveva essere: si era girato di 90°. --"Torni a casa, faccia la doccia, sistemi le ultime cosine e torni qui. Domani le faremo il cesareo e suo figlio nascerà."Credo che questa frase non si cancellerà mai più dalla mia testa, nonostante siano passati anni, queste parole rimbombano di continuo, come fossero una pallina dentro ad un flipper senza uscita.Cesareo... cesareo... cesareo... Non è possibile!Non era in scaletta, non avevo mai neanche lontanamente pensato a questo epilogo per la MIA gravidanza.Il MIO parto è un altro! Ma come si è permesso? Chi??? Lui ovvio! Mio figlio! Come si è permesso di farmi questo? Chi gli ha detto di girarsi? Cominciai a piangere, disperatamente, inconsolabilmente. Piangevo per rabbia, ero arrabbiata con lui, l'amore della mia vita che mi aveva tradita, mi aveva rovinato il parto.Non lo volevo quel cesareo, non lo volevo e basta!Andai a casa piangendo, mi feci la doccia piangendo, tornai in ospedale piangendo e con tutta la rabbia del mondo andai in sala operatoria. Lo guardai e piansi ma non era gioia, la mia era profonda disperazione e rabbia.Me lo diedero in camera dopo tante ore ma non ne sentivo mancanza, non riuscivo a sentire amore per colui che mi aveva fatto questo, per colui che mi tradì. Continuai nei giorni a seguire ad accudirlo sempre arrabbiata con lui, ero arrabbiata e basta.Guardavo le altre neo mamme che amavano infinitamente i loro pargoli e mi stranivo perchè non capivo come facessero, "come fanno ad amarli, a non riuscire a stare lontane da loro, a non riuscire a distogliere lo sguardo da loro?" pensavo.Le credevo esageratamene sdolcinate e le invidiavo perchè a me toccò invece un figlio che mi ha tradito, che mi ha tolto il MIO parto.La rabbia piano piano scemò e lasciò spazio ad una profonda e silenziosa depressione.Depressione durata anni...troppi. Anni all'interno del quale crebbi mio figlio, sforzandomi di apparire amorevole con lui, sforzando le carezze, i baci, gli sguardi innamorati... tutto finto e per apparenza sociale, dentro di me lo odiavo (che cosa terribile).Passarono anni ed il rapporto con questo bambino continuò ad essere un tira e molla tra odio e forzato amore. Quanto amore gli ho negato... ancora adesso scrivendolo piango.Per la seconda gravidanza decisi che no, non avrei subito lo stesso "torto", nè io, nè mio figlio. Lessi tanto, parlai ancor di più e buttai fuori tutto ciò che fino ad allora mi angosciò.Mi aiutò in tutto ciò una persona speciale, una doula, che mi ascoltò ed accolse le mie paure. Mi fece soprattutto ragionare su una cosa fondamentale:Scelgono loro come nascere, il nostro compito è quello di affidarci e fidarci di loro.Provai un vbac (parto naturale dopo un cesareo), ma finì con un meraviglioso secondo cesareo che accolsi ed accettai con tutta me stessa. Accolsi il mio bambino con tutto l'amore del mondo che era fino ad allora nascosto in me e che non sapevo neanche di avere dentro.Mi ritrovai a perdermi nei suoi respiri, nei suoi sguardi, esattamente come le mamme che anni prima invidiavo e non capivo. Se solo avessi saputo prima, se solo avessi saputo che tutto quell'odio avrei potuto evitarlo soprattutto a mio figlio che si è visto negato quell'amore materno che normalmente fa impazzire per ogni battito di ciglia.Per chi ha avuto la pazienza di arrivare fino a qui, per chi si è sentita dire di essere esagerata perchè ha odiato il parto non preventivato, per chi si è sentita sbagliata provando odio per il proprio bambino, vorrei dirle che non è sola. Non sei sola e non sei pazza, sei solo una mamma che ha ceduto il passo ai desideri programmati e non ha avuto la fortuna di incontrare le persone giuste che hanno alleggerito i pensieri arricchendo di conoscenze e sapere. Parlate tanto e soffrirete meno, non programmate nulla e accogliete ciò che verrà.Vi voglio bene..."Una mamma